BIOGRAFIA

BIOGRAFIA

INFANZIA ED ADOLESCENZA

Franco Pastore nasce a San Valentino Torio. Frequenta il ginnasio ed il Liceo nella vicina Sarno, il paese dei nonni materni, e completa gli studi presso l’Ateneo salernitano. La sua sensibilità lo porta, fin da giovanissimo, a scrivere racconti, poesie ed articoli che vengono pubblicati su giornali locali.

Dopo il servizio militare, si trasferisce con la famiglia a Salerno, in via Camillo Sorgente, 21, dove, nel 1972, inizia la sua collaborazione con lo scrittore Arnaldo Di Matteo, scrivendo racconti ed articoli sul periodico “Verso il 2000”.

L’INCONTRO CON EDUARDO DE FILIPPO

L’anno successivo entra a far parte dell’equipe del Varo, una galleria d’arte di Vito Giocoli e sostenuta dal giornalista napoletano Saverio Natale, che lo veicolano verso la critica d’arte. Intanto diviene un punto di riferimento nella famiglia di “Verso il 2000”, collaborando con il Prof. Zazo dell’Ateneo napoletano, il preside Marino Serini, il pittore Luigi Grieco, Achille Cardasco ed altre personalità della cultura campana.

Nella metà degli anni settanta conosce DOMENICO REA e FRANCO ANGRISANO. Sarà Rea, presso la Camera di Commercio di Salerno, a presentare alla stampa il libro di estetica morale Il Vangelo di Matteo (Roma – n. 136 del 12/6/1980), che il Pastore scriveva, nel 1979 (Il Giorno  – 23 marzo 1980), con Liana Annarumma.

Intanto, Franco Angrisano lo presentava ad EDUARDO DE FILIPPO, nel periodo in cui l’attore recitava nella sua compagnia. Fu allora che in Franco Pastore si rafforzò l’amore per il teatro.

L’INCONTRO CON MAMMA LUCIA

Nel frattempo, conosceva LUCIA APICELLA di Cava (Mamma Lucia), per la quale pubblicava su Verso il 2000 una serie di racconti, raccolti poi nel libro “Mamma Lucia ed altre novelle” (L’Eco della stampa – gennaio 1980 /Il Faro del 13/2/1980), con le il-lustrazioni del Grieco. Seguiva, sempre SULL’EROINA cavese, “Mutter der Toten”, un radiodramma, pubblicato dalla Palladio, che Angrisano drammatizzò nel salone dei marmi del Comune di Salerno (la Voce del Sud – 12/7/1980 – Roma 11 giugno 1980 52 n.135), il giorno in cui Mamma Lucia fu Premiata con medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel luglio del 1980 (Il Secolo d’Italia – Anno XXIX – del-l’11/07/-1980).

Dopo il suo primo romanzo “L’ira del Sud” (verso il 2000 – anno XXIII – n.82 del 1983, con nota autografa di Nilde Iotti) scrisse per Franco Angrisano “La moglie dell’oste”, ispirata alla XII novella de Il Novellino, di Masuccio Salernitano; seguì “Terra amara”, sul problema del caporalato nel sud.

GLI ANNI 90

Negli anni novanta, viene trasferito al Liceo di Piaggine. Fu in quegli anni che scrisse “ALL’OMBRA del Cervati” una raccolta di liriche e “Fabellae”, un testo di drammatizzazione per la scuola elementare.

Sono gli anni in cui si accosta ALL’INFORMATICA, è docente di sociologia e psicologia di gruppo NELL’OSPEDALE Tortora di Pagani. Inizia un dialogo stretto con il teatro, grazie alla disponibilità dell’auditorium del Centro Sociale paganese ed ALL’INCONTRO con la compagnia teatrale “02”, diretta da Enzo Fabbricatore. Nascono così le commedie: “Un giorno come un altro”, “Un amore impossibile”, “Una strana Famiglia” (Le Figaro / Education, samedi 4 juin 2005).

Tra il 1995 ed il 2000, è direttore di Corsi di alfabetizzazione informatica per il M.I. e tiene, al Centro sociale di Pagani, Corsi di Pedagogia speciale (metodi: Decroly e Froebel).

Alla fine degli anni novanta, si abilita per l’insegnamento delle lettere negli istituti superiori e, nel 2000, il commediografo passa dalla pedagogia (didattica e metodologia), all’insegnamento di italiano e storia nell’Istituto “G. Fortunato” di Angri.  

Nello stesso anno, ritorna nella sua Salerno, in via Posidonia. Oramai ha perso tutti gli amici di un tempo.

Intensifica il suo interesse per il teatro, entra in rapporto con alcune compagnie salernitane e conosce Gaetano Stella e Matteo Salsano della compagnia di Luca De Filippo. Con questi ultimi, ripropone “La moglie dell’oste” che viene rappresentata nel 2006, al teatro dei Barbuti, nel Centro storico. Il successo dell’opera lo spinge a scrivere altre tre commedie, ispirate al Novellino del Masuccio: Le brache di San Griffone, “Un vescovo una monaca ed una badessa” e “Lo papa a Roma”.

DOPO LA PENSIONE

Oramai l’insegnamento non lo interessa più e dà le dimissioni, nel settembre del 2005, chiudendo innanzi tempo il suo impegno con la scuola, per dedicarsi completamente al Teatro.

European journalist (GNS Press Association), fonda, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Salerno, la rivista virtuale di lettere ed arti “Antropos in the world” e inizia il ciclo de’ “I Signori della guerra”, ovvero “La Saga dei Longobardi”, un insieme di cinque drammi storici, sulla Salerno longobarda e normanna, che completa il 29 gennaio del 2011.

Dopo la pubblicazione delle raccolte di racconti “Il gusto della vita” (ed. Palladio) e di “Ciomma” (edito dalla Ed. Antitesi di Roma), va in scena, a Pagani, il primo dei drammi storici “L’Adelchi”, replicato il 25 febbraio 2011 al Diana di Nocera Inf., con il patrocinio della Provincia di Salerno (Dentro Salerno, 25 febbraio. 2011).

Nel settembre del 2014, rientra nella scuola con le mansioni di Preside (Coordinatore didattico) assolvendo regolarmente tutti gli incarichi di competenza della funzione, intensificando, corsi ed aggiornamenti di formazione dei docenti. Si dimette nel 2017. Il 23 settembre 2015, veniva consegnata alla Biblioteca Provinciale di Salerno, in via Valerio Laspro 1, quasi l’intera produzione letteraria dell’autore. La dottoressa Wilma Leone prendeva in consegna 96 volumi, affinché figurassero nel “fon-do librario” salernitano.

ANNI RECENTI

Il 25 settembre 2015, partecipa, a Pagani, alla manifesta-zione UNICEF “Vogliamo zero”, ove sottolinea l’importanza della solidarietà, che definisce «… il cemento che tiene insieme i pezzi del nostro vecchio mondo».

NELL’OTTOBRE dello stesso anno, perde un nuovo amico, lo scrittore Nello Tortora, direttore del giornale satirico Brontolo, nonché presidente della nota Associazione “La Scaletta”. Intanto, Rocco Risolìa lo invitava presso l’Associazione Lucana, per una commemorazione di un grande già da tempo scomparso: l’amico Franco Angrisano, al quale dedicano la serata del 16.

Il 16 maggio del 2016, al castello Miramare viene premiato dal prof. Piscopo dell’Ateneo salernitano, per il libro di liriche “Oltre le stelle” ed il folto pubblico del premio internazionale “Tulliola” lo applaude.

Intanto, il 29 maggio dello stesso anno, il Comune di Salerno, al Mirò, festeggia i suoi CINQUANT’ANNI di attività letteraria, in occasione della pubblicazione del libro di liriche “Cronos”.

Oltre al Sindaco ed ALL’ASSESSORE alla cultura, sono presenti tutti i suoi più cari amici, la stampa e la televisione. La manifestazione, allietata DALL’ARTISTA George Mustang, si snoda magicamente tra musica e poesia. Il Sindaco Napolitano legge una lirica, dalla quale argomenta i meriti del Nostro, chiudono la serata le interessanti relazioni del prof. Crescibene e del sag-gista Alberto dott. Mirabella.

Il 6 agosto del 2017, gli viene consegnato il premio per la poesia, intitolato ad “Alda Merini”, in una pubblica cerimonia alla sua sesta edizione, dall’ Accademia dei Bronzi di Catanzaro.

Formia, 16 maggio del 2016, al castello Miramare con Piscopo – Premio Tulliola.

Nell’agosto del 2019, l’Associazione Bruno Zevi rappresenta una nuova sua commedia: Ippolito Pastina, il Masaniello salernitano, ripetuta, in settembre, al Duomo di Salerno, su richiesta dell’Arcivescovo ed il 5 gennaio 2020 al teatro Augusteo, in due spettacoli per i turisti.

Fin dagli inizi del suo percorso artistico, Pastore, pur avendo acquisito una formazione classica (da Euripide ed i lirici greci, Aristofane e la commedia antica, da Omero ad Esopo e Fedro), si trova ad essere rivolto verso il presente del nostro tempo. La sua narrativa si può ritenere, in alcune sfumature, neorealista, con testimonianze forti, sulle difficoltà di una Italia degli anni della ricostruzione. Così, nel teatro, nel mentre che delinea il dramma di antiche dominazioni, passa alla commedia di denuncia ed alla farsa.

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